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Cuba, andare adesso prima che cambi tutto?

L’isola è davvero ad una svolta storica?

Sempre più spesso negli ultimi anni ho sentito dire “vorrei andare a Cuba prima che cambi tutto, prima che perda il suo fascino decadente”.

La recente (e questa volta vera) scomparsa del suo Leader Maximo, Fidel Castro,  contribuisce a rafforzare questo timore in chi, il fascino di questa “questa favola cubana” (Cohiba, Daniele Silvestri) lo ha sempre subito attraverso la sua particolarissima e controversa storia, attraverso la sua musica, attraverso i film (Buena vista social club, per me primo fra tutti, uscito nelle sale a fine anni novanta quando l’isola si era appena aperta al turismo).

Non entrerò nel merito politico della questione perché, come potremmo adattare un detto,  siamo tutti comunisti con la libertà degli altri, ma soprattutto perché capire davvero Cuba non è facile neanche per chi ci è stato parecchio tempo. 

UN ASSAGGIO DI 14 GIORNI

Cuba si presta benissimo per essere visitata proprio in questo periodo dell’anno (da novembre inoltrato fino ad aprile circa) ed è una meta appetibile sia per chi viaggia da solo, grazie all’efficiente rete di mezzi pubblici (quelli per turisti!) sia per chi si unisce ad un tour organizzato.

Questo è stato il mio viaggio: durata: 14 giorni/12 notti – periodo: seconda metà di novembre – itinerario: Havana (3 notti), Vinales (2 notti), Trinidad (1 notte), Cayo Coco (2 notti), Santa Clara (3 notti), Havana (ultima notte 🙁 ) – mezzi usati per spostamenti interni: bus turistici e taxi.

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L’HAVANA

Scegliamo di pernottare a l’Avana vecchia, proprio nel cuore decadente della città, fra antichi palazzi e  strade smantellate in fase di ristrutturazione. Sembra di essere si per strada, ma nello tempo a casa della gente che proprio qui conduce in parte la propria vita. Da qui si raggiungono facilmente a piedi il Museo de la Revolucion, el Paseo del Prado, le principali piazze, il Campidoglio, la Bodeguita del Medio

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Certo camminare a piedi a L’Avana comporta l’essere continuamente “attraccati” da chi ti vuole proporre la qualsiasi, fra le cose più comuni: tutti hanno un cugino che lavora in una cooperativa del tabacco e tu di certo non puoi perdere questa occasione per comprare i tuoi sigari. Insomma fatevene una ragione, per tutto il tempo che girerete a L’Avana, non sarete mai soli.

Da Havana vecchia con un taxi raggiungiamo il Malecon e il quartiere Vedado dove svettano gli storici hotel come l’Habana Libre,  il Nacional, l’hotel Riviera. Da qui con un coco taxi andiamo a la Plaza de la Revoluzion: non possiamo certo  mancarla!

Credo che 3 giorni per visitare L’Avana siano sufficienti per noi, anche perché ci aspetta il resto.

VERSO SUD-OVEST: NATURA E LEZIONI DI SALSA

Giù verso Vinales, nella provincia di Pinar del Rio, territorio destinato dai cubani all’eco-turismo e che vanta due riserve della biosfera dell’Unesco (la Peninsula de Guanahacabibes e parte della Sierra del Rosario) e Valle de Viñales, sito Patrimonio dell’Umanità con le sue rupi calcaree e il  dipinto rupestre Mural de la Prehistoria dove passiamo due giorni fra visite naturalistiche, campi di tabacco, giri in bici.  

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Non perdo l’occasione di prendere una lezione di salsa privata mentre il mio compagno sorseggia rum nell’atrio con gli altri uomini di casa che gli chiedono “Ma voi europei quante volte avete creduto che Fidel Castro fosse morto?”

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TRINIDAD,  MUSICA MUSICA E ANCORA MUSICA

Errore da non ripetere: a Trinidad una sola notte è poco: la città, patrimonio dell’Umanità e vero gioiello architettonico, offre la sera una vita musicale accattivante, non solo nella piazza principale che diventa un vero e proprio teatro, ma anche nei vari locali sparsi per le viuzze. Questa volta è il mio compagno a non perdersi l’occasione di unirsi ad una band locale che gli cede ben volentieri le percussioni.

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IL MAR DEI CARAIBI: CAYO COCO trinidad vacanze singolari

Lasciando alle nostre spalle Trinidad e attraversando  i 27 Km di strada rialzata che la collega alla terraferma raggiungiamo Cayo Coco: mar dei Caraibi in All Inclusive! Purtroppo il tempo non ci è stato favorevole per cui, a parte qualche pioggerella, la battigia era ahimè ricoperta dalle alghe e ci siamo così persi quell’effetto Caraibi da cartolina! Con tanto di braccialetto all inclusive al polso giriamo comunque l’isola con il bus navetta che ci porta da una spiaggia all’altra passando per tutti gli hotel della costa.

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SANTA CLARA, DOVE ABBIAMO LASCIATO IL CUORE.

Arriviamo a Santa Clara  città che ci ha rapito il cuore. Santa Clara, la città del Che, centro universitario internazionale per gli studenti dell’America latina.

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Dopo aver visitato il museo ed il mausoleo del Che, oltre tutti gli altri luoghi della rivoluzione, la sera ci si ritrova a La Marquesina, locale adiacente il teatro del la Caridad sulla piazza principale della città. Prendente nota di questo posto perché non potete passare da Santa Clara  senza avervi speso una serata in compagnia dei gruppi che si alternano e dei meravigliosi Los Gimes, una band di non più giovanissimi musicisti che di Cuba hanno vissuto certamente gli anni più importanti, da Batista ai Rolling Stone! Una sera andiamo al El Mejunje, locale frequentato dagli studenti cubani e non : sarà stato il rum, sarà stata la musica o la compagnia ma il ricordo di quella sera è stato uno dei più belli del nostro viaggio.

Infine ultima notte a L’Avana per fare ritorno in Italia. Lasciamo Cuba con la promessa di ritornare…prima che sia cambiato tutto?

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Cuba è una destinazione che ben si adatta a chi viaggia da solo, o per chi si muove con amici o in coppia.

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